Autoritratto

2020 – Vettoriale, cm 60×42, 300 dpi

 
 

Il quadro

Le mie mani disegnano se stesse alla maniera di Escher, una con la matita, che ho cominciato ad usare dall’età dei 9 anni sotto la guida di un maestro di disegno, l’altra con lo stilo della tavoletta grafica, che ormai da anni uso con programmi di grafica vettoriale e bitmap. E’ la sintesi di tutta la mia vita, in cui ho percorso linguaggi e tecnologie multimediali seguendone l’evoluzione.

La genesi

Maurits Cornelis Escher, Mani che disegnano, 1948

La famosissima litografia di Escher con il paradosso logico visivo per cui il disegnante diventa disegnato in un eterno ciclo di autopoiesi mi è sembrato un ottimo punto di partenza per rappresentare me stesso con le mie mani che al tempo stesso si disegnano e si elaborano con ritocco fotografico. Il paradosso non è più soltanto visivo, ma diventa temporale, col salto tecnologico dalla matita alla tavoletta grafica.

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